Pubblicare un Libro



Non è colpa mia se ti rifiuti di seguire il filo logico della discussione. Ti ho detto che il corso di formazione è cosa degli ultimi decenni e che prima se ne faceva a meno. Tu mi hai risposto che quando lo scrittore non ha ricevuto quel tipo di formazione, si ricorre all'editor. E io, con tanta pazienza: no, guarda, sto parlando dell'intero arco della storia umana, una cosa del genere dovresti provarla, tanto più che l'editor neppure esisteva fino a qualche tempo fa, etc. E tu nuovamente: eh, ma allora non capisci come funziona il mondo dell'editoria! Sì, sì, ho capito, che ti va di parlare di come funziona il mondo dell'editoria oggigiorno, ma non è questo il punto.
Quindi, cosa ti aspettavi che ti rispondessi? Se non hai interesse a seguire le argomentazioni, non rispondere neppure. Non pretendo di scrivere cose tanto interessanti da meritare la tua attenzione: ma, se decidi di rispondere, fallo in modo pertinente e assicurati d'aver letto bene. Perché finora stai parlando da solo. E, probabilmente, lo sto facendo anche io.
Francamente una persona che crede che nelle scelte editoriali di pubblicazione vi sia meritocrazia e che sostiene il bisogno di un "patentino" per scrittori è tendenzialmente fuori dalla realtà delle cose.

non ti pubblicano quindi non c'è meritocrazia?


Qualcuno mi segnala questo troll a un mod, per cortesia?


Purtroppo ce ne sono tanti che si nascondono dietro questo ditino. Hanno tutti nel cassetto il romanzo che cambierà la storia del mondo.

Va detto che il pensiero è, ahimé, incoraggiato da pastrocchi firmati da calciatori o altra gente che pubblica solo perché è famosa.
Ma, alla fine, è una chimera.
Viene pubblicato quello che è commerciabile (e qui in Italia uno dei problemi è che si osa ancor meno che da altre parti). La cazzata di Cassano o chi per lui è commerciabile a prescindere.
L'esordiente, ahilui, ha bisogno di qualcosa di davvero valido, qualcosa che convinca l'editore della bontà e quindi della commerciabilità del suo lavoro. L'esordiente viene selezionato per meritocrazia, oppure ha il culo di aver scritto esattamente quello che l'editore cercava in quel momento.


No comment.
Ciao, mettiamo che una persona X ha scritto un racconto e un giornalista da tanto che li è piaciuto decide di pubblicarlo sul suo blog per fare pubblicità.

come ci si deve comportare in termini di licenza?conviene proteggerlo per non farlo utilizzare da terzi che leggono il blog del suddetto? la creative commons basta?
grazie


Postulato: proteggere in qualche modo la propria opera è sempre e comunque cosa buona e giusta.

Detto questo, che proposta ti è stata fatta? Accordo verbale? Ti ha mandato un contratto o comunque un qualcosa da firmare?
Nel caso, presta sempre estrema attenzione a quello che firmi e a cosa stai dando l'ok. Bada che i diritti rimangano a te, che stai solo dando a prestito il tuo lavoro per la pubblicazione sul blog e solo per questo (sono i diritti di pubblicazione sulla rete).

Fai aggiungere un disclaimer che metta bene in chiaro che i diritti del racconto sono tuoi. Già di per sé la data di pubblicazione su un sito dovrebbe valere come prova di esistenza dell'opera, ma dovresti informarti presso chi sa qualcosa di concreto in diritto informatico.
Volendo puoi stamparti il racconto, firmarlo e spedirtelo con raccomandata con ricevuta di ritorno: la data sulla busta e la ricevuta fanno fede per l'esistenza dell'opera. Devo avvertirti che di questo metodo se ne sente parlare tanto, ho ricevuto notizie da professionisti che la cosa può avere valore legale, ma mai nessuna conferma pratica.

Registrarlo alla SIAE, però, se è un racconto singolo, non credo valga la pena: per poche pagine il costo è decisamente sproporzionato. A parte che non so nemmeno se registrano racconti singoli (se non ricordo male dovrebbe essere almeno una raccolta).

Onestamente della CC non avevo mai sentito parlare, non so che dirti, se non: vacci cauto. Vacci estremamente cauto su tutto quello che riguarda i diritti sulle tue opere, perché è estremamente facile cadere in trappola e perderli o bloccarli per anni.

Dai un occhiata su questo forum, che dà molte informazioni utili su come gestire i diritti.
grazie mille delle info.
ciao

ho scritto un breve racconto qui

http://www.mediafire.com/?rw1l7bafdzyfl5q

il titolo e' "Hisabel" ed e' un ibrido-fantascienza

se qualcuno non ha niente da fare e vuole dargli uno sguardo mi piacerebbe avere consigli e giudizi


(ne ho scritti altri 2, pero' sono "comici")

ciaps
Per qualche bizzarra ragione non mi funziona il download.
Ti spiacerebbe copincollare direttamente il testo nel thread "Siamo degli scrittori"?
eh mi piacerebbe ma sono tipo 10 pagine, mi sa che sarebbe un po d'impiccio :\
a me il download funziona
anche a me
ho letto le prime tre righe e già i tempi verbali sono random.


leggo il resto.



Quando 'lì' è avverbio di luogo vuole l'accento, si usa senza accento quando è pronome personale.


I puntini di sospensione non sono necessari.


Ogni volta che usi i puntini di sospensione Dio uccide un gattino.


Ancora puntini Quel 'mi rispose' è superfluo e pesante.


Il 'sì' affermativo vuole l'accento.


Ah perché tu riusciresti a grattarti il gomito del braccio destro con la mano destra?


Quando leggo busta mi viene da pensare all'involucro che contiene una lettera, fa uno strano effetto scoprirci dentro diverse bottiglie di plastica. Meglio usare un altro termine.


E' meglio:
"Parlammo un po’, ma non è semplice comunicare per due persone che non hanno un passato."

SPOILER

Spoiler


Non sarebbe meglio sterili?


Se sono sterili non possono avere figli e quindi non possono trasmettere nulla geneticamente.


mi hai arato


grazie per i consigli, rimedio prima possibile


edit: caricate le modifiche gentilmente suggerite da Duke
Comunque, anche se forse non è troppo originale come soggetto, devo dire che nel complesso l'ho letto con piacere, non mi è pesato e mi sono scoperto interessato a scoprire la soluzione della vicenda.

Sopra ti ho fatto solo le correzioni su cui penso non ci sia da discutere, ma a mio parere andrebbe rivisto globalmente,

Spoiler

specialmente la parte finale (da subito prima della liberazione).

Mi piacerebbe sapere in che modo interpreti i bambini che la protagonista vede nel finale.



grande, grazie per i commenti

diciamo che ovviamente va rivisto, l'ho pensato e scritto in una giornata (un venerdi che non avevo molto da fare al lavoro) e quindi e' sicuramente pieno di errori.

per la domanda che mi hai fatto


Spoiler

in realta' la ragazza esce dall'incubo e si ritrova in una realta' completamente diversa da quella che si era immaginata. A quel punto le vengono in mente alcune ipotesi: che gli esperimenti fossero frutto della pazzia del padre cosi' come la storia che lui le aveva raccontato, oppure che il padre si fosse fatto carico di risolvere il problema senza che si accorgesse che in realta' con il passare degli anni si era risolto naturalmente. Il classico uomo che si sente Dio e vive all'oscuro della verita' che c'e' fuori. La verita' l'avrebbe scoperta ma in quel momento il suo unico interesse era portare alla luce il proprio figlio. Non c'e' una vera e propria spiegazione, va a interpretazione. Il concetto di fondo e' che ogni essere vivente tende a salvaguardare la propria specie con qualunque mezzo (e dove non riesce lui, interviene la natura. Un po come ne "la guerra dei mondi" )




tnx ancora
Suggerisco caldamente di non proporre mai lavori scritti "di fretta", nemmeno qui sul forum.
Sono troppo grezzi per dare la misura delle reali debolezze e punti di forza. Di conseguenza, anche i consigli che ti vengono dati non sono utili come su un testo più rifinito.
Ultimamente mi è capitato di incappare in alcune informazioni che, come ricordavo, erano state chieste in questo thread.
Eccole.


http://www2.unibo.it/boll900/NormeBoll900.pdf


Oltre all'imprescindibile e già nominato "Il viaggio dell'eroe" di Vogler, ci sono alcuni manuali che, a suo tempo, mi furono consigliati.
"La Sceneggiatura", Field.
"Il Mestiere di Scrivere" Carver.
"L'Officina del Racconto" Marchese.