Il ricettario del Netgamer

CREMA RUSTICA DI PATATE


appena fatta. con questi primi freddi ti riconcilia col mondo, questa è la mia versione di stasera, i dettagli cambiano ogni volta a seconda di quel che c'è nel frigo da finire, nello specifico qualche fetta di crudo e speck a cubetti

se avete brodo di carne/pollo/verdure mettetelo a scaldare. se no mettete su un litro d'acqua con dentro un sedano una carota una cipolla tagliato a pezzi, con poco sale grosso e del prezzemolo, anche i gambi. se no fanculo, usate il dado. altrimenti ancora fate bollire semplice acqua.

per 2 persone

tegame di cui possedete il giusto coperchio. fondo scarso d'olio, buttate una mezza manciate di cubetti di speck (se avete la pancetta affumicata, residuato bellico di qualche carbonara, va bene comunque) NON esagerate, 6-7 dadini son pure troppi, così non c'è neanche necessità di ridurre l'olio nel caso usiate la pancetta che ha più grasso. scottate 2 minuti. aggiungere una cipolla di medie dimensioni tagliata alla cazzo, a rondelle diciamo. scottate 4-5 minuti, aggiungete pochissimo aceto di vino bianco, con pochissimo intendo 2 cucchiaini da tè scarsi.

aspettate un minuto e buttate 2 patate di medie dimensioni a tocchetti. due prese di sale fino, pepe nero e poca paprika piccante (la uso sempre quando mi serve un sentore di piccante nelle preparazioni rustiche, in queste pietanze è più comodo dell'uso di peperoncino fresco). fate tostare bene girando continuamente con forza, arrivate a vedere delle piccole sbruciacchiature in giro tra bordi delle cipolle e pezzettini di superficie delle patate (fate tantissima attenzione, tenete costantemente il naso sul tegame per regolarvi, se non avete particolare "occhio" lasciate perdere, bastano 30 secondi per rovinare tutto, anche perchè la fiamma in questo momento è abbastanza alta).

coprite col brodo/acqua calda, mettete il coperchio e abbassate la fiamma. serviranno dai 15 ai 25-30 minuti, dipende fortemente dal modo in cui avete tagliato le patate. durante questi verificate il livello del liquido e nel caso rabboccate.

nel frattempo accendete il forno a 140°, preparate un pezzo di carta da forno e adagiate sopra qualche fetta di crudo. su un altro piccolo pezzo adagiate i cubetti di speck già utilizzati. a temperatura raggiunta inserite prima i cubetti di speck, dopo 3-4 minuti il crudo. altri 3-4 minuti ed estraete. come sempre in questi casi, essendo ogni forno diverso, quando siete in prossimità del fine cottura fate delle ronde preventive. piombate lì, aprite e verificate che non sia già tutto pronto. se fosse pronto prima e seguiste ciecamente i miei tempi vi trovereste a buttar via tutto. fate raffreddare e sbriciolate tutto grossolanamente con le mani (aspettate che si raffreddi anche per il fatto che diventerà croccante)

quando nel tegame sarà tutto pronto (basta verificare la cottura avvenuta delle patate provando ad affondarci una posata o un mestolo, si dovrà sfaldare facilmente), spegnete la fiamma. frullate il tutto (il top è il frullatore ad immersione, per frullare direttamente nella pentola, altrimenti trasferite in un mixer o in qualsiasi cosa svolga il compito). regolate la densità, non dev'essere omogeneizzato e neppure liquida, quando ne sollevate una cucchiaiata deve "cadere" rapidamente ma finire tutta nella stesso punto, creando un largo filo che parte dalla punta del cucchiaio, non devono cadere gocce "a pioggia". poi comunque fate a preferenza vostra. se è troppo densa aggiungete brodo/acqua calda, se troppo liquida rimettetela nel tegame e fatela ridurre sul fuoco (meglio così che andare ad appesantirla con altri espedienti). come al solito SOLO INFINE regolate di sale, ed eventualmente di pepe e piccantezza (che dev'essere solo un vaghissimo sentore, ma poi vedete voi).

impiattate in un piatto fondo con un giro d'olio a crudo e una spolverata generosa di crudo/speck sbriciolati.

se non avete l'aceto di vino bianco lasciate pure perdere, non cercate di sostituirlo, fate senza. l'ho messo per dare un minimo goccio di acidità che stava bene con il crudo e lo speck che ho messo sopra, sapido ma ancora dolciastro.